Non si può negare che a quell’epoca, da noi nel Värmland, i boschi erano vasti e i campi piccoli, i cortili grandi ma le cascine anguste, le strade strette ma le salite ripide, le porte basse ma le soglie alte, le chiese modeste ma le funzioni lunghe, i giorni della vita contati ma le preoccupazioni infinite. Non per questo comunque la gente del Värmland passava il tempo a lagnarsi e a intristirsi.
È vero che il gelo distruggeva i raccolti, e le fiere facevano razzia fra il bestiame come la dissenteria fra i bambini, ma la gente cercava per quanto possibile di conservare il buon umore. Altrimenti che vita sarebbe stata?
[Selma LAGERLÖF, L’anello rubato, Iperborea 2012]