Le pannocchie

Ci avevano un vizietto quelle monache di clausura che tutte le notti dovevano per forza uscire dal convento. Clausura col cazzo! Che se infatti t’appostavi dietro le siepi le potevi vedere che dopo la mezzanotte si lanciavano in volo dalle finestre più alte del convento e planavano anche per chilometri con l’aiuto delle correnti calde e della mantella nera spiegata come una vela. Ma dove andavano queste qua?! A rubare le pannocchie nei campi, si diceva, anche se quella era una cosa indiscutibilmente contro il regolamento di clausura. 

Una notte afosa di agosto, un contadino, vedendone una che sorvolava da svariati minuti il suo campo di mais ha sparato in aria con la doppietta prendendola in pieno petto. Poi all’alba, erano in tre-quattro, sono andati a cercarla con i cani; e quando l’hanno trovata si son messi in cerchio attorno al cadavere della monaca a discutere di beatificazione. Anche se non si è capito di chi la volevano fare.

Francesco Marsibilio

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