Per fortuna da noi di solito questi fenomeni non arrivano. Al massimo una trombetta d’aria ogni tanto. Dice che uragani, cicloni e tifoni in fondo sono la stessa cosa. Come si chiamano, dipende dalla zona geografica dove passano. In Giappone ci sono i tifoni, lo sono perché ne ho appena scansato uno, il tifone numero 12, detto Jondari. Ho chiesto a un amico giapponese ma questi tifoni sono peggio degli uragani? e mi ha risposto è la stessa cosa. E i cicloni? Stessa cosa. Mi sono vergognato un po’, è che a noi manca questa cultura ciclonica.
Se ho capito bene quindi uragani e tifoni sono come la spigola e il branzino, oppure il tungsteno e il wolframio. Stessa cosa. Però mi chiedo mettiamo che un uragano che si chiama così in America, gli viene voglia di andare a sinistra cioè a est guardando la cartina, potrebbe arrivare fino in Giappone e allora dovrebbe diventare un tifone. Questo confonderebbe molto le cose.
Per non dire dei nomi propri. Dice che di solito sono femmine, gli uragani. In realtà no, ora sono vari anni che hanno aggiunto i maschi. Non so se è perché sono aumentati gli uragani, oppure le metereologhe femministe. Quello che si sono dimenticati di fare è di accordare il genere a tutto il resto. Per dire, l’uragano Katrina, che senso ha? dovrebbe essere l’uragana Katrina, o l’uraganessa Katrina. Questa cosa poi di chiamare gli uragani con nomi di persona non è che si capisce tanto. Di solito non sono una gran bella cosa, vedi proprio Katrina che ha spazzato via New Orleans qualche anno fa. Uno pensa Katrina, gli viene in mente una bella ragazza magari russa oppure moldava, una tennista che ne so Katrina Makarova, bella con un bel fisico da tennista, e invece ti ritrovi un uragano che ti spazza via.
Dice anche che non è che uno si sveglia la mattina, mettiamo un laureato in lettere e filosofia, che gli dicono guarda che sta arrivando un uragano, tu come lo chiameresti, e il laureato in lettere e filosofia con tutta la sua cultura filosofica e letteraria dice Magari lo chiamiamo Katrina, che gli ricorda qualche personaggio letterario di Cechov oppure di Gogol. Invece non funziona così. Dice che le liste sono già bell’e pronte, le deve avere fatte comunque un laureato in lettere e filosofia, solo che aveva un contratto a tempo determinato e quindi ora ha perso il lavoro, non serve più il laureato in lettere e filosofia, arriva un uragano e già si sa come si chiamerà, mi sembra che sia in ordine alfabetico, alternando un nome da donna e uno da uomo. Ad esempio in America nel 2019 arriveranno Andrea, Barry, Chantal eccetera. Solo che Andrea da loro in America sarà anche una donna ma da noi è un uomo allora pensa che confusione, se poi magari da uragano diventa tifone perché se ne va a fare un giro in Giappone, sarebbe una specie di fenomeno trans-gender trans-climatico .
Poi dice anche che ogni certo numero di anni si rincomincia dall’inizio con la lista dei nomi, credo ogni sei o sette anni. Però certi nomi viene fuori che li tolgono. Ad esempio Katrina l’hanno radiato dalla lista. Bravi. Prima lo chiamate come una bella ragazza russa tennista dai romanzi di Gogol, poi vi accorgerete del casino e allora lo togliete? Mi sembra un po’ tardi per ripensarci. E le povere ragazza russe che si chiamano Katrina, e magari abitano a New Orleans perché sono figlie di immigrati, loro cosa dovrebbero fare? Andare all’anagrafe e cambiare nome, tutto per via del laureato in lettere e filosofia che ha scritto la lista per cui l’avevano assunto a tempo determinato? Almeno se proprio dovete dargli dei nomi di persona agli uragani che non si capisce perché, sarà stata un’idea geniale del laureato in lettere e filosofia, ma insomma se proprio dovete, allora chiamateli che ne so, Attila, Adolf, Nerone, Napoleone e cose del genere.
[Paolo Pergola]