Prefazione inedita alla Bibbia di Dio
(Nota preliminare dei curatori[1]: La Prefazione alla Bibbia che segue non ci è giunta scolpita su tavole di pietra, né sulle fragili fibre di uno sbrindellato papiro, e non proviene nemmeno da una giara sbucata dalle caverne di Qumran. Ci è semplicemente pervenuta come allegato ad una e-mail di un nostro collaboratore (il quale, a onor del vero, successivamente ha negato di averci mai inviato allegati). La pubblichiamo così com’è, nella sua forma che assomiglia molto a quella di una bozza. Il dubbio che possa essere apocrifa ha più di qualche fondamento; tuttavia l’autorevolezza del presunto Autore, e la convinzione che il Suo Nome non possa essere con tanta leggerezza adoperato invano, ci incoraggia a correre il rischio.)
IN PRINCIPIO… eh, beh, Mi sia consentito compiacerMi di questo incipit, che modestamente Mi è venuto proprio rapido, solenne e incisivo (chiedere che qualcosa Mi sia consentito è ovviamente, da parte Mia, solamente una formula pleonastica).
So già che molti Me lo copieranno; chiara prova del suo valore. Io Sono certamente superiore a vane gelosie letterarie, anzi stringo fin d’ora un patto d’alleanza con gli editori: non intenterò mai causa legale per ottenere la Mia percentuale sulle vendite.
Rispetto alle Mie altre opere già edite, come i Veda o le Upanisad, e a quelle in progetto, ad esempio il Corano, questa Bibbia, che qui presento secondo il canone cattolico, quello più completo, contiene certamente il nucleo essenziale della Mia rivelazione, per cui Mi sento di raccomandarne caldamente la lettura a tutto il genere umano.
Da una lettura completa dell’opera balzerà all’occhio, Io Sono convinto, l’essenza della buona novella, articolata in pochi, essenziali precetti: non fidatevi di chiunque vi predichi regole immotivate, assurde, contraddittorie e crudeli. Esercitate la vostra ragione. Non sacrificatemi il vostro stesso figlio (cosa orrenda, a Mio parere, ma ne riparleremo). Non massacrate i vostri nemici, non distruggete le loro culture. Non ritenetevi superiori ad altri popoli. Non ritenetevi migliori delle vostre donne. Non fissatevi su simboli idolatrici transeunti (un tempio, un’arca). Non aspettatevi miracoli o segni prodigiosi. Non fate del mondo che Io ho creato una vostra proprietà privata. Non date o cercate la morte in Nome del Creatore della vita. L’opera mostra esaurientemente quanti mali derivino dall’inosservanza di tali precetti.
E, santo Cielo, non interpretateMi alla lettera! I Miei autori umani (comunque li vogliate chiamare: profeti, ghost writers o negri) si sono serviti di immagini adeguate al loro livello e al loro tempo, di metafore, di mitologia, per cui è chiaro che non ha senso, ad esempio, ridurre il Mio capolavoro della creazione a una frettolosa performance di sei giorni!
Le numerose incongruenze e contraddizioni di cui ho astutamente disseminato l’opera (e che certamente spingeranno alcuni a pensare che io soffra di disturbo da personalità multiple) serviranno infine a ricordarvi come ogni sistema teologico sia incoerente in sé; evitare dunque ad ogni costo l’istituzione di un clero! Fidatevi di Me, ho creato il cielo e la terra, so quel che dico.
Mi rivolgo infine alle altre specie intelligenti dell’Universo. Leggete attentamente questa Bibbia: quando incontrerete, nelle vostre esplorazioni interstellari, l’homo sapiens sapiens, vi sarete già fatti un’idea.
Dio
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Nota
[1] Questa nota non è dei curatori