Canone inverso

Ero con il mio amico Carlo e parlavamo di questa nuova idea del governo di far pagare il canone a tutti, anche a chi non ha la televisione. Allora mi è venuto in mente un articolo di Manganelli, pubblicato in “Mammifero italiano” (Adelphi 2007), nel quale racconta di un giorno in cui va a pagare le tasse e scopre di provare “un oscuro, profondo, incomprensibile piacere”. Ma è un piacere che non ha niente a che vedere con la morale, l’etica, la coscienza civile. È un piacere che ha a che fare con uno strano senso di colpa per cui Manganelli, in quanto italiano, è sempre abbastanza sorpreso di essere ancora a piede libero. Perciò non si stupisce se qualcuno gli chiede di pagare una certa somma per evitare di finire in galera. E dopo Manganelli, in quanto italiano, quando paga si sente bene. Ma non perché ha fatto il suo dovere di mammifero italiano, ma perché, almeno per un po’, ha evitato la galera.
E allora il mio amico Carlo mi ha risposto che lui ha conosciuto Manganelli perché è stato un suo alunno. E una volta Manganelli gli ha raccontato la storiella di un uomo al quale era successo un fatto strano. Un giorno era andato nella sua camera da letto e sotto le coperte aveva trovato un omino verde. Più che sorpreso era infastidito. Allora, afferrato l’omino verde dai piedi, lo aveva lanciato fuori dalla finestra. Solo che il giorno dopo aveva trovato due omini verdi nel letto. Perciò gli era toccato buttare fuori entrambi. Il fatto strano si era ripetuto anche la sera successiva, però questa volta gli omini verdi erano diventati quattro. Di nuovo la stessa storia: tutti e quattro fuori dalla finestra. La scena si era ripetuta quando gli omini verdi erano diventati otto. Stessa situazione la sera in cui aveva trovato sedici omini verdi: c’era voluto un po’ ma, alla fine, li aveva lanciati tutti dalla finestra. Poi una sera, sul letto, trentadue omini verdi. Questi trentadue omini verdi avevano preso l’uomo e l’avevano scaraventato giù dalla finestra. E niente, si diceva così. A proposito di pagare il canone.

[Mauro Orletti]

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