Pao-yu incantato osservava ogni mossa di lei. Vide Miao-yu portare lei stessa un piccolo vassoio da tè di lacca nera a forma di fiore di begonia, con un dragone d’oro fra le nuvole, augurio di lunga vita: vi pose una tazzina variopinta col coperchietto di porcellana di Chieng-hua e lo porse alla madre Chia. Questa disse:
– Non bevo tè di Liun-an.
– Lo so – rispose sorridendo Miao-yu – questo tè è “sopracciglia del vecchio principe”.
La madre Chia lo prese e domandò: – Che acqua hai usato?
– Acqua piovana conservata dall’anno scorso.
La madre Chia ne bevve mezza tazza, poi con un sorriso la porse alla nonna Liu:
– Assaggia un po’ questo tè.
Quella lo finì in un sorso solo, poi fece:
– Buono è buono, ma è un po’ dolce! Se si infondesse di nuovo, un po’ più forte sarebbe meglio.
La madre Chia e le altre risero. Poi bevvero tutte in tazzine uguali dal coperchio bianco di porcellana.
[Tsao Chan, Il sogno della camera rossa, Einaudi]