Lanterne per lucciole

Per un paio d’anni, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2012, a Bologna, si sono svolti degli incontri di libere pensate letterarie che avevano anche un nome: Spazzavento. Cosa si faceva in questi incontri? Si leggeva e si stava ad ascoltare. Si discuteva di scritture malfatte, di temi immensi e insolubili: per esempio cos’è l’anima e se esiste ancora. Si assisteva a spettacolini di pochi minuti, proiezioni di foto, cortometraggi, microlezioni. Si facevano elenchi, elenchi di quel che sarebbe stato bello realizzare. Per esempio celebrare il 151° anniversario dell’unità d’Italia, mettere in fila proposte per finirla con il neolitico e tornare babbuini (passando attraverso nuovi sistemi di fecondazione), scrivere saggi sul dogma della verginità della Madonna dal 1860, creare una raccolta di vite delinquenziali di Papi, escogitare piccoli sabotaggi e trovare il coraggio di metterli in atto, tessere le lodi di giardini incolti o erbacce, inaugurare università al contrario, debabuinizzare testi scolastici, provare ad anticipare il calendario Maya e far finire il mondo prima del 2012 attraverso uno stile di vita insano fatto di ginnastica scorrettiva che provochi scoliosi, diete ingrassanti, medicine debilitanti o che favoriscano la morte, comportamenti che seguano un rigido sgalateo e provochino zuffe e vendette, lavorare per invertire il corso dell’evoluzione e, quindi, selezionare il peggiore (cacogenetica), firmare un manifesto politico di cose che, non essendo esplicitamente vitetate, si possono fare. Come sempre accade durante incontri di libere pensate letterarie, quasi nulla è stato realizzato. I partecipanti avvertivano un costante bisogno di contentezza che idee e discussioni erano sufficienti ad appagare. Tuttavia, e quasi per miracolo, uno dei tanti progetti elencati ha preso forma. All’epoca Giovanni Zaffagnini stava preparando una mostra con fotografie di oggetti, attrezzi, piante che sembravano altre cose. Ci è venuto in mente che sarebbe stato interessante abbinare a queste fotografie delle schede pseudo-scientifiche di zoologia e botanica. Abbiamo fatto circolare le foto e dopo ognuno si è sbizzarrito liberamente (a parte il limite delle 1700 battute per ogni scheda). Alcuni sono partiti da morfologia, dimensioni, habitat, alimentazione, ciclo vitale, socialità, sessualità e gastronomia. Altri hanno falsificato, deformato o reinventato di sana pianta i dati, più o meno attendibili, reperiti qua e là. C’è stato chi ha preferito disquisire dello stato d’animo del maschio prima di accoppiarsi con la mantide religiosa, del guasto ai freni di un falco in picchiata, del complesso d’inferiorità di fiori che vorrebbero essere pali della luce. Lanterne per lucciole (e viceversa) raccoglie solo alcuni dei contributi al progetto: non molti, ma un numero sufficiente a realizzare un piccolo compendio di zoologia immaginaria, una guida quasi-pratica alle apparenze, un manualetto di biomorfologia fantastica.

[Elaborazione grafica di Jessica Lagatta]

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