Questa è l’enagra (Oenothera biennis), pianta erbacea della famiglia delle Onagraceae, che può raggiungere oltre un metro di altezza e produce vistosi fiori gialli.
Ora, messa lì sullo sfondo di un cielo biancastro e di un traliccio della corrente, sembra che voglia fargli il verso, cioè a sua volta sembrare un traliccio, e sembra anche che i tre esemplari di enagra ritratti in primo piano vogliano fare a gara per chi somiglia di più a un traliccio della corrente, o addirittura che facciano una corsa a chi arriva per primo al traliccio. Come somiglianza secondo me vince il primo, il più a sinistra, e anche se si trattasse di una corsa è sempre questo esemplare che sembra in vantaggio sugli altri.
In ogni caso, se è vero quel che dice lo psicologo Groddeck, il padre della psicosomatica, a proposito dell’Es (cioè che i comportamenti in fondo sono tutti determinati da una forma deviata di erotismo) si può pensare che i tre enagra sorpresi dal fotografo nel loro tentativo d’imitazione soggiacciano al mito del traliccio come simbolo di potenza e di maturità virile. Il feto nell’utero materno si sente onnipotente, e così l’Es non può esimersi dal produrre nell’uomo adulto l’idea di essere figlio di Dio, e quindi simile a Dio in un certo senso. Dio, il padre e la maturità virile corrispondono tutti nello stesso simbolo, tant’è che certi uomini invecchiano precocemente e si fanno venire i capelli bianchi pur di assomigliare al padre. È una nevrosi, che secondo Groddeck si guarisce con l’analisi e con i massaggi; l’invecchiamento si arresta e i capelli riprendono il colore.
Ma venendo agli enagra, si dirà che il loro Dio forse è il traliccio della corrente, e che un mito fondativo della loro cultura afferma che un tempo erano alti e possenti come dei veri tralicci, emettevano anche loro un ronzio sordo e costante e sostenevano i cavi di metallo che nei giorni di vento fischiano come flauti. La maggior parte degli enagra magari non crede più a queste storie, alla favola della tentazione e al castigo della mietitura, ma gli aspetti simbolici connessi a questi miti scorrazzano indisturbati al di sotto della coscienza, nell’ Es vegetale degli enagra; e producono i fenomeni nevrotici come quello che appare in questa fotografia, dove tre enagra adulti e di cultura media, credendo di non essere visti, si abbandonano al più antico e deprecato dei vizi enagriani, quello del tentativo di imitazione del traliccio (che del resto è un chiaro simbolo fallico).
Giovanni Maccari
[La foto è di: GIOVANNI ZAFFAGNINI, Palo Enel con trasformatore per linee a media tensione, Ravenna 1992]