La carota selvatica gigante è diversa dalla carota addomesticata. Al rientro a casa la sera, infatti, la carota selvatica gigante non ci porta la pantofole e il giornale scodinzolando. Se lanciamo un bastoncino di legno in un prato, la carota selvatica gigante non lo rincorre per andarlo a prendere e riportarcelo. E se andiamo a caccia, non punta la lepre.
A questo proposito, anzi, è facile che sia la lepre a puntare lei, la carota selvatica gigante. E che attacchi. La lepre però è troppo piccola per la carota selvatica gigante, e quindi non ce la fa a mangiarsela tutta, al massimo se ne prende solo un boccone. Per la carota selvatica gigante servirebbe invece una lepre selvatica gigante, che però si è estinta insieme ai dinosauri nel secolo scorso, quando si sono messi tutti a fumare troppe sigarette.
Tra parentesi, anche i dinosauri si cibavano di carote selvatica giganti, tra una sigaretta e l’altra. Adesso una ditta di sigarette si è messa in testa di fare le sigarette a forma di carota, per vedere se vende di più. Solo che i dinosauri non ci sono più, e nemmeno le lepri selvatiche giganti, quindi chi gliele compra le sigarette a forma di carota? Nessuno, gliele compra. Infatti quella ditta si sta estinguendo, proprio come le lepri selvatiche giganti e i dinosauri.
Per tornare alle carote selvatiche giganti, c’è anche da dire che fanno molto bene alla vista. Dopo essersi mangiato una carota gigante, si narra che un agronomo italiano sia riuscito a vedere la carote giganti fin in Australia, standosene comodamente seduto a mangiare un panino alla mortadella in un bar del centro di Reggio Emilia.
Paolo Pergola
[La foto è di: GIOVANNI ZAFFAGNINI, Traliccio di testa per linee ad alta tensione, Ravenna 1992]