Non bisogna conoscere troppo bene il proprio soggetto. A questo criterio si sono finora attenuti tutti gli scrittori, del passato e del presente, ma la prosa del futuro esige altro. A prendere la parola, al posto degli scrittori, saranno esponenti delle varie professioni con il dono della scrittura. E racconteranno soltanto ciò che conoscono, che hanno visto. L’attendibilità: sarà precisamente questa la forza della letteratura del futuro.
Ma si tratta forse di considerazioni fuori luogo e qui la cosa più importante è sforzarsi di ricordare, di ricordare tutto ciò che riguarda Marusja Krjukova, la ragazza zoppa che aveva cercato di avvelenarsi con il veronal; aveva messo da parte un certo numero di minuscole compresse ovoidali, lucide e gialle, e le aveva trangugiate.
[Varlam Salamov, I racconti di Kolyma, Einaudi 1999]