TarghΞ alterne

Un po’ di tempo fa su “La settimana enigmistica” c’era questa vignetta: due diavoli all’inferno; uno mostra all’altro la sua ultima trovata in fatto di supplizi, ossia carrelli della spesa con le ruote anteriori bloccate. I dannati sono costretti a spingere i carrelli in una direzione che, ovviamente, non è quella verso cui sono orientate le ruote.

In sto momento qui, in Italia, mi sembra di spingere un carello della spesa con le ruote anteriori bloccate.

Io, la mia famiglia, i miei amici, tutti a spingere in una direzione. Uno sforzo immane. E il carrello della spesa che va per conto suo. In sto momento qui, in Italia, tutte le ruote sono bloccate.

E cosa succede se poi gli altri ti abbandonano? Se ti guardi intorno e ti accorgi che a spingere sei rimasto solo? Se, mettiamo, vivi in provincia di Palermo e se, mettiamo, tuo padre è a capo di un piccolo clan mafioso e membro di un clan più vasto e se, mettiamo, tuo zio è anche lui un mafioso e se, mettiamo, tua zia anche lei ha sposato un boss della mafia. Cosa succede?

È di questi giorni la notizia che il sig. Cristiano Aldegani – sindaco leghista di Ponteranica – ha fatto rimuovere la targa con cui il suo precedessore aveva dedicato la biblioteca civica a Peppino Impastato: “Biblioteca comunale Peppino Impastato, vittima della mafia, ucciso per aver denunciato la collusione politico-mafiosa in Sicilia. 3 giugno 2008″. Il sig. Cristiano Aldegani ha detto che è meglio onorare le “personalità locali”. Pare che a Ponteranica vogliano ricordare il sacerdote Giancarlo Baggi, al quale sarà presto dedicata la biblioteca.

A Cinisi, che è un paese della provincia di Palermo, che è il paese in cui è nato Peppino Impastato c’è via Aldo Moro (nato a Maglie, in provincia di Lecce), c’è via Luigi Einaudi (nato a Carrù, in provincia di Cuneo), c’è corso Umberto I (nato a Torino), c’è via Alcide de Gasperi (nato a Pieve Tesino, in provincia di Trento). Tutta gente che non solo non era di Cinisi, ma nemmeno siciliana e, salvo Moro, non era nemmeno del sud.

Come la mettiamo? Cambiamo la toponomastica di Cinisi?

E tutte le piazza, le strade, i viali che in tutte le città d’Italia sono intitolate ai vari Mazzini, Garibaldi, Marconi – anche quelle che non hanno nulla a che vedere (in termini strettamente geografici) con Mazzini, Garibaldi, Marconi – tutte quelle piazze, quelle strade, quei viali, cosa facciamo? Le dedichiamo a personaggi locali? E le statue? Le tiriamo giù?

Nel 1977 Peppino Impastato fonda Radio Aut, radio libera autofinanziata, e lì tiene un programma, Onda pazza, con cui prende per il culo politici e mafiosi. Nel 1978 Peppino Impastato si candida nella lista di Democrazia Proletaria. È da tanto che spinge il suo carrello della spesa e vuol vedere cosa succede se si prova a riparare le ruote.

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, in piena campagna elettorale, Peppino Impastato viene ucciso, viene fatto a pezzi con una carica di tritolo piazzata sotto il suo corpo, sui binari della ferrovia.
I giornali, le forze dell’ordine e perfino la magistratura dicono che Peppino Impastato è rimasto vittima di un atto terroristico. Il suo atto terroristico. Intanto l’Italia è scioccata dal ritrovamento in via Caetani del corpo di Aldo Moro.

Pochi giorni dopo Peppino Impastato viene simbolicamente eletto al consiglio comunale di Cinisi.

Poche ore dopo la decisione del sig. Cristiano Aldegani – sindaco leghista di Ponteranica – qualcuno se l’è presa anche con l’ulivo piantato, sempre nel 2008, per ricordare Peppino Impastato. L’ha tagliato ed ha lasciato un messaggio: Mé ché öle ü paghér. Io qui voglio un pino. E poi la firma: öl Bepi de Potranga. Il Bepi di Ponteranica.

Ma da che parte va questa Italia? Che direzione ha deciso di prendere? Chi le ha bloccato le ruote anteriori?

Tu, i tuoi amici, la tua famiglia, tutti a spingere da una parte. E l’Italia che tira da tutt’altra. Peppino, suo fratello Giovanni, sua madre Felicia, tutti a spingere da una parte. E l’Italia che tira da tutt’altra.

Ma quale Italia? Bisogna capire quale Italia. Imparare a riconoscerla. Capirla. Schierarsi.

Il 9 maggio 1979, il Centro siciliano di documentazione di Palermo organizza, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia.

Cinque anni dopo, anche grazie alle indicazioni del giudice Rocco Chinnici (ucciso dalla mafia con una Fiat 127 imbottita di esplosivo il 29 luglio 1983), il Tribunale di Palermo emette una sentenza in cui si riconosce la matrice mafiosa del delitto Impastato.

È solo l’inizio. Devono passare vent’anni, o quasi, prima di arrivare ai colpevoli. Nel 2001 Vito Palazzolo viene condannato a trent’anni. Nel 2002 Gaetano Badalamenti viene condannato all’ergastolo.

Allora, visto che il sig. Cristiano Aldegani – sindaco leghista di Ponteranica – Ponteranica ha detto che è meglio onorare le personalità locali, davanti alla futura biblioteca Giancarlo Baggi (che di certo sarà personaggio degno di nota) vorrei proporgli di piantare un bel Pino e intitolarlo a Mike Bongiorno. Che anche lui è un personaggio degno di nota. Ha meritato i funerali di stato. In più, è considerato da tutti uomo del Nord. Se poi il fatto di essere nato in un paese extracomunitario crea dei problemi al popolo leghista di Ponteranica, propongo di intitolare il pino a Giancarlo Baggi e la biblioteca al Bepi di Ponteranica. “Biblioteca comunale öl Bepi de Potranga, personalità locale”.

[Mauro Orletti]

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