Epistolario

Quand la merda la monta in scagn,
o la spuzza o la fa dann.

Proverbio

Vorrei indirizzare una lettera a una persone normale. Una che lavora, parla il giusto, mangia sano, compra la settimana enigmistica, legge il giornale, guarda la televisione, beve il caffè al bar, prende l’autobus… una persona normale, insomma. A questa persona normale domanderei, nella mia lettera, ma te, che sei una persona normale dotata di un’intelligenza normale che conduce un’esistenza normale, ma te, se ti guardi intorno, cosa pensi? cosa cavolo pensi di tutto quello che ti capita intorno?
Sarei proprio curioso di sapere cosa risponde. Un italiano medio dotato di un’intelligenza media che conduce un’esistenza media… un italiano così che apre il giornale, accende la televisione, entra nel bar, sale sull’autobus… cosa risponde?
Ammesso e non concesso che io sia un italiano medio, perfettamente medio, scrivo la lettera, formulo la domanda e do anche la risposta.
Un mare di merda. Ecco cosa pensa l’italiano medio, la persona normale. Un mare di merda senza speranza, ovunque, a qualunque livello. Un mare di merda.
Merda la finanza. Merda l’imprenditoria. Merda la giustizia. Merda la politica. Merda il lavoro, pure quello. Merda la religione, sì, fatemelo dire, merda anche la religione. Il pensiero? Il nun plus ultra della merda. Il pensiero laico, il pensiero liberale, il libero pensiero, il pensiero dominante… dio ci scampi e liberi dal pensiero dominante. Dio ci scampi e liberi dai sondaggi.
Una persona normale apre il giornale, accende la telivisione, entra nel bar, sale sull’autobus e sente parlare di Alitalia. Senza fare alcuno sforzo capisce immediatamente di cosa si tratta: un consorzio di affaristi di dubbia moralità (che dovrebbe rappresentare il meglio del capitalismo italiano) che pretende di salvare una compagnia aerea senza spendere un soldo, senza accollarsi debiti, licenziando il più possibile, elaborando un progetto di rilancio industriale che manderebbe in rovina il macellaio sotto casa. Un progetto del quale oggi non sappiamo più nulla. Potrei dimostrarlo ma non voglio dimostrarlo, non ne ho bisogno, perché questa è solo la premessa.
Comunque poi una persona normale chiude il giornale, spegne il televisore, esce dal bar, scende dall’autobus e pensa Be’, questo è il capitalismo italiano, poco evoluto, poco sviluppato, guidato da gente come quelli lì. Però altrove il capitalismo è una cosa completamente diversa. Tipo nel resto d’Europa. Tipo negli USA, patria del capitalismo. Il caso Lehman Brothers toglie ogni dubbio. Lehman Brothers occupava il 37˚ posto nella classifica di Fortune tra le 500 principali imprese statunitensi. Sarà che Fortune non sa fare il proprio mestiere… Qualche anno fa Bush proclamava urbi et orbi: “una casa per tutte le famiglie Usa”. Dichiarazione che voleva dire: diritto di tutte le famiglie a indebitarsi per comprare una casa e non diritto di tutte le famiglie ad avere una casa. Sarà che anche Bush non sa fare il suo mestiere… La bolla dei mutui ha tirato il collo al sistema bancario mondiale. Lehman Brothers non esiste più. E pensare che “Patti chiari”, il grande sigillo di qualità del nostro sistema bancario, tre giorni prima che Lehman schiattasse elencava le sue azioni fra quelle a basso rischio. A basso rischio!!! Si potrebbero individuare i nomi ed isolare le singole responsabilità di quelli che hanno prodotto il disastro ma non vale la pena farlo, non mi interessa, perché questa è solo la premessa.
Perché poi una una persona normale piega il giornale, volta le spalle al televisore, si allontana dal bar, aspetta la coincidenza e pensa Almeno i governi hanno fatto del loro meglio per salvare l’economia. L’economia o gli speculatori? L’economia o il sistema che ha inventato gli Hedge fund? L’economia o l’idea di poter vendere tutto, perfino le azioni che non si posseggono? perfino il culo degli altri? Hedge funds, leva, futures, options, swap, derivati… Le cose vanno male e lo Stato corre in soccorso delle banche, delle imprese… investe, nazionalizza, ricapitalizza. In Italia lo Stato supera se stesso: regala soldi ai privati e si preoccupa di dire Sono investimenti non finalizzati al controllo amministrativo, diciamo così. Regala soldi e non vuole nemmeno sapere che fine fanno, diciamo così. Alle persone normali sembra una cosa da stronzi, a tutti gli altri, cioè alla merda in cattedra, no. Questo è un libero mercato, dicono, non si può turbarlo con ingerenze statali. Cioè lo si deve aiutare ma non lo si può controllare. E chi sbaglia? Semplice: lo si difende inserendo formulette nascoste nelle leggi salva-imprese. E se qualcuno li scopre… Chi, cosa, noi? Non ne sapevamo nulla! Si discolpano. Non ne sapevate nulla? Ma chi cazzo le ha scritte quelle leggi? E chi cazzo le ha firmate? E chi cazzo firma le leggi senza leggerle? Ma in mano a chi siamo? Però non è nemmeno del finto-libero mercato che voglio parlare perché questa è solo una premessa.
A questo punto una persona normale è lì che pensa Chi mi difende? Chi difende i miei diritti? Chi tutela i miei interessi? Chi, in una società come questa? Il sindacato? La chiesa? I tribunali? Il partito? Una guardia giurata? Una scorta armata? Una persona normale legge la lettera di Saviano, ascolta le sue dichiarazioni, guarda cosa c’è scritto sui muri delle “sue” città, si rende conto di quello che sta succedendo, del modo in cui sta succedendo, dell’espressione ebete stampata sulle facce di quelli che lo stanno permettendo, una persona normale capisce subito una cosa: il problema non è che Saviano se ne va all’estero. Il problema è che in una società come questa Saviano non può stare fra le persone normali. Non può aprire il giornale, accendere la telivisione, entrare nel bar, salire sull’autobus… non lo può fare. Perché in una società come questa la merda è salita in cattedra ed ha occupato, con kalaschnikov e completo scuro, finanza, imprenditoria, giustizia, politica, lavoro, religione, sì, fatemelo dire, anche la religione. Potrei continuare scrivendo del modo in cui è possibile uccidere senza sparare un colpo ma non lo faccio perché questa è solo la premessa.
Sarebbe normale, per una persona normale, esigere un ritorno alle regole, alla dignità della politica, all’indipendenza ed equità della giustizia, all’etica negli affari. Ma siccome il nostro non è un paese normale, il discorso sull’etica viene negato alle persone normali e affidato a chi monta in cattedra. Barbara Berlusconi, che persona normale non è (nel senso che non va al bar e non prende l’autobus), organizza alla Bocconi un convegno sull’etica e invita un professore dell’Università San Raffaele, il vicepresidente della Mondadori, il titolare della cattedra di finanza aziendale della stessa Bocconi, il figlio di La Russa. Fra i presenti anche uno dei figli di Ligresti. Tutte persone normali interessate al discorso sull’etica d’impresa. Infatti a fine giornata la Barbara si lascia andare ad inquietanti dichiarazioni: sono contraria al falso in bilancio. Ma non è di falso in bilancio che voglio parlare, siamo ancora alle premesse.
Il nostro uomo qualunque cammina per strada. Magari va a lavoro, magari torna a casa, magari ha solo voglia di farsi un giro. E non sa se aver paura oppure no. Lui era convinto di essere in pericolo in compagnia di un promotore finanziario, oppure a bordo di un aereo Alitalia, oppure lungo le strade di Torre del Greco… ma dopo aver letto il giornale, ascoltato le notizie in televisione, le chiacchiere al bar o alla fermata dell’autobus, ha il dubbio di essere in pericolo anche quando cammina lungo le vie del centro della sua città del nord. È assediato da extracomunitari che non si avvicinano, non lo sfiorano, non lo guardano nemmeno ma costituiscono la più seria minaccia per i cittadini di questo paese. Almeno così dicono. E infatti non è un caso che la camorra è andata a sparare agli Africani di Torre del Greco. Gli Africani di Torre del Greco, dicono i giornali e le televisioni, ma anche gli amici al bar e gli sconosciuti sull’autobus, quegli Africani lì gestivano certamente loschi traffici. Infatti li hanno uccisi in una lavanderia. Dove lavoravano. Ma non è del grave pericolo immigrazione che volevo parlare. Il nero che avanza è solo una premessa.
Infatti un bel momento, dopo aver a lungo pensato, l’uomo normale si convince che non gli è rimasto altro che il pensiero. Allora si rifugia nel pensiero laico, nel pensiero liberale, nel libero pensiero… nel pensiero dominante. E smette.
Smette di aprire il giornale, accendere la televisione, entrare nel bar, salire sull’autobus. E si ritira.
Si ritira lasciando il campo libero a quegli altri, a quelli che normali non sono, a quelli che montano in cattedra. Mentre invece bisognerebbe tagliare le gambe di tutte le cattedre, sabotare, guastare, attentare, compromettere, minacciare, rovinare… il pensiero. Bisognerebbe rendere la vita impossibile a quelli che montano in scagn, che indossano il completo scuro ed imbracciano il kalaschnikov. Saltare le premesse e passare alle vie di fatto. E per quanto riguarda Saviano, è proprio di questo che volevo parlare… da persona normale, normalissima. Nessuno tocchi Saviano, sennò lo stronco.

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