Sabatino di Domenico s’è cacciato in uno dei suoi tipici guai perché durante la pausa mensa è capitato per caso accanto a una tale avvocatessa di un certo movimento femminista che era lì per occuparsi di un’altra faccenda aziendale e che però ha potuto sentire i commenti che lui faceva a proposito dei gusti femminili delle donne di sinistra certo non pensando di avere accanto un’avvocatessa femminista di quel calibro.
Comunque, riassumendo, Sabatino diceva più o meno così.
“A molte, moltissime donne di sinistra quella scrittrice sarda, che sta sempre in radio e televisione, suscita una discreta attrazione che senza ombra di dubbio è riconducibile a quel suo piglio combattivo che mette nelle questioni, ma anche, e soprattutto, per via della sua costituzione e forma propria del corpo, che innegabilmente deve loro ricordare uno di quei salvadanai di coccio che si usavano quando erano piccine e che le loro ziette, le prozie, le nonnine e le comari riempivano con le cinquecento lire in avanzo dalla spesa e che rimanevano nelle tasche delle vestagliette.
Anche un salvadanaio, dopotutto, desta molta ammirazione, perché contiene i soldi, e i soldi secondo un recente sondaggio piacciono molto alle femministe di sinistra”.
Ora, lui dice che non era per offendere, ma bisogna che convinca non tanto noi colleghi ma piuttosto l’avvocatessa, che già alzandosi dalla tavola ha lasciato andare a briglie sciolte un discreto linguaggio giuridico.