Un semplice volantino come questo, scritto a mano da un giovane partigiano, contribuiva a mobilitare il popolo più di mille trasmissioni radio alleate:
L'odio mortale di tutto un popolo vi circonda. Se è vero che un soldato tedesco, il quale entri in una casa a Bologna, non sa se ne uscirà vivo, ve n'è ben donde. Odio mortale, perché quando un tedesco bussa alla nostra porta, non è necessario domandarsi se è per saccheggiare e per violentare le nostre donne. Odio mortale, per lo strazio di centinaia di migliaia di famiglie, gettate prive di tutto sulla strada, al freddo, alla pioggia, instradate talvolta sui campi di mine. Odio mortale, per le nostre case distrutte e per i nostri paesi incendiati. Odio mortale per le nostre officine distrutte, per le materie prima rubate, per le macchine asportate, per gli operai e i tecnici deportati. Odio mortale, per i nostri campi, che la pluridecennale opera dei nostri carriolanti e dei nostri ingegneri aveva strappato alla palude, e che voi avete isteriliti. Per i frutteti fatti tagliare sotto la vile minaccia ai nostri contadini piangenti. Odio mortale, per il nostro grano che ci è stato rubato e per quello rimastoci sparso al suolo e coperto di sterco, gettato a colmare le buche delle strade e a fare, insaccato, parapetti di trincee. Odio mortale, per l'aiuto che avete dato al fascismo, vostro lurido servo, ad un regime di fango, di vergogna e di sangue del quale siete l'unico sostegno. Odio mortale, perché voi ed i vostri servi, dei quali abbiamo visto le rapide terga nelle vie della città durante la battaglia del 7 novembre, dopo aver assassinato a migliaia lavoratori e patrioti, abbandonati agli angoli delle strade, immersi nel loro sangue, stimati professionisti, glorie della nostra università, celebrità della nostra clinica, amati da tutta la popolazione... Voi minacciate di distruzione Bologna, Herr kommandant, questa nostra vecchia e amata città dove ogni pietra è una pagina di storia. Oh, se lo poteste, voi non esitereste certo! Ma lo potrete? No, non lo potrete. Perché? Perché voi sapete meglio di noi che Bologna è come un vulcano ardente che cova sotto la cenere, la cui eruzione vi travolgerà. Voi credete di continuare, Herr kommandant, ad oltraggiare, saccheggiare, assassinare i bolognesi? Avrete quello che vi spetta. Oggi e domani, il mezzo milione di abitanti che conta attualmente il capoluogo dell'Emilia chiederà a chi può armi prima del pane per inseguire ed annegare i tedeschi nel Reno e nel Po come cani rabbiosi.
[Roberto Faenza, Fanfan la tivù – Storia di famiglie di dollari e di televisione, Feltrinelli 1974]