– Oh, be’, da dove cominciare? – disse Patty. – Che ne dici dalle infradito? Non sopporto le infradito. E’ come se il mondo fosse la loro camera da letto. E loro neanche lo sentono, tutto quel ciabattare, perché hanno un sacco di gadget, girano sempre con gli auricolari infilati nelle orecchie. Ogni volta che comincio a odiare i miei vicini, incrocio qualche studente della Georgetown University sul marciapiede e subito mi viene da perdonare i vicini, perché almeno sono adulti. Almeno non vanno in giro con le infradito, per dimostrare quanto sono più rilassati e ragionevoli di noi adulti. Di una rigida come me, che preferirebbe non vedere i piedi nudi della gente in metropolitana. Perché, davvero, chi potrebbe infastidirsi davanti a quegli alluci così belli?Davanti a unghie così perfette? Solo una persona troppo avanti negli anni, ahimé, per infliggere al mondo lo spettacolo dei propri alluci.
– Non avevo fatto caso alle infradito.
– Allora hai davvero una vita protetta.
[Jonathan Franzen, Libertà, Einaudi 2011]