Il profumo del doroteismo, gli affari e il dio denaro che ne conforma l’irresistibile potere, si appalesa sottoforma di ragazza, figlia di un imprenditore veneto di una città non lontana da quella dove abita Mario.
Non ceto medio contro ceto borghese, anzi nozze tra i due ceti: lui capisce la grande opportunità, non perde il tram e ci sale sopra. Un posto di lavoro garantito da capo, un matrimonio faraonico, soldi a palate, conto in banca solido, Mercedes, feste e viaggi all’estero, carriera e successo. Una pacchia pensando a quelle umiliazioni subite da comunista, la rabbia furibonda del padre frustrato, eternamente all’opposizione. Rimuovere Marx e Togliatti è come rimuovere una Fiat Panda.
[Giuliano Ramazzina, Muoia Sansone ma non i Dorotei, Marcianum Press 2013]