Prefazione inedita a Cime tempestose di Emily Brontë
Romanzo culinario, potrebbe essere il sottotitolo. Di quali cime si tratta, vi chiederete. La risposta è semplice e diretta: cime di rapa, o al massimo broccoletti. La cosa stupefacente, quella che più di tutte mi ha ispirata nella stesura del mio unico romanzo, è la poliedricità, la versatilità, di questo meraviglioso ortaggio, del quale si possono consumare sia le foglie che i fiori. Delle cime ci si può addirittura innamorare! Certo, c’è da stare attenti, al momento dell’acquisto, a non confondere le cime con i simili di aspetto – ma non di gusto – friarelli. Ma, mi chiederete a questo punto, perché cara Emily hai scritto con estremo realismo e cotanto sentimento un romanzo di quasi trecento pagine sulle cime? La risposta è davvero semplice, cari lettori e care lettrici: queste magiche verdure non sono solo buone, sono anche sane ma soprattutto tempestose. Tempestose? Perché tempestose? Cosa possono avere di tempestoso le cime di rapa, o al massimo i broccoletti? Anche questa è una spiegazione molto semplice, curiosoni, perché le cime hanno un colore così sbiadito ma così intenso che entra direttamente nel sangue, oltre alle più concrete e ben note doti lassative. Tema centrale del libro è infatti il raro effetto di rendere morbide le feci provocando, proprio per la loro natura tempestosa, degli spasmi alle pareti degli intestini che così si svuotano di colpo. Nel romanzo vi svelerò anche i tantissimi modi per mangiare e cucinare le cime tempestose, anche se la cottura migliore resta quella a vapore senza condimenti. Eventualmente, per il troppo effetto lassativo si possono versare sopra le cime un filino d’olio e un paio di bicchieri di succo di limone (essendo il limone un ottimo restringente). Nel romanzo si alternano amore e odio per le cime. L’amore fa certamente da trainante per tutto il libro, anche se il confine è sempre labile. Vi svelo ora, simpaticoni, un piccolo segreto: nel romanzo troverete, tra numerosi colpi di scena e flashback, anche un elogio alle orecchiette con le cime tempestose. Ma non voglio andare oltre. Vi dico solo, per concludere, che tutto questo l’ho scritto con una passione più forte della morte, identificandomi con le stesse cime, e ai miei lettori e alle mie carissime lettrici dedico una delle più belle frasi che troverete nel libro: le nostre anime sono identiche.
Emily Brontë