Per molto tempo ho usato solo i classici spilli da insetti di fabbricazione austriaca, ma poi, man mano che si approfondiva il mio interesse per i sirfidi, ho utilizzato sempre più spesso quelli cechi.
Costano meno, non c’è altra differenza notevole. Sono di acciaio laccato nero, lunghi quaranta millimetri, con una capocchia di plastica color ottone, disponibili in sette misure diverse. Il più spesso è inflessibile come un chiodo, mentre il più sottile, numero 000, è capriccioso ed elastico come un verbo francese. Si infila lo spillo dritto nel torace della mosca. Non è difficile.
Per l’effetto estetico è possibile tenere aperte le ali con due spilli, mentre le si lascia seccare, ma in generale le mosche sono oggetti da collezione molto docili.
[Frederik Sjöberg, L’arte di collezionare mosche, Iperborea 2015]