Negli ambienti governativi europei si è pensato ad alcune misure mirate, proposte in particolare per gli stati in difficoltà: i quali dovrebbero mantenere tra loro uno stato di guerra endemica lungo i confini; la novità della proposta sarebbe che al fronte ci andranno i pensionati e non i giovanotti in età di leva. Se cade un giovanotto di leva lo Stato non se ne avvantaggia perché il giovanotto non ha fatto in tempo a versare contributi per il fondo pensione; mentre se cade un pensionato, ad esempio una settimana dopo l’andata in pensione, lo Stato s’incamera i diciannove anni di speranza di vita; se la guerra è sanguinosa e i pensionati caduti sono molti lo Stato si risolleva in misura direttamente proporzionale. Quindi ad esempio se l’Italia aprisse le ostilità con la Grecia e i due Stati mandassero al fronte solo contingenti di pensionati, per la Grecia sarebbe la salvezza economica e per l’Italia un indubbio vantaggio; potrebbe partire da Brindisi un contingente di pensionati ed esodati di fresca nomina per attaccare Corfù, difesa da pensionati greci equivalenti.
[Ermanno Cavazzoni, Salvare l’Italia in una mossa in Il pensatore solitario, Guanda 2015]