A mia nipote piacciono solo i cartoni animati di oggi. Invece quelli vecchi, che ricordo anch’io, no, a parte Heidi. Heidi le sta simpatica, e anche Peter, e Clara. La signora Rottenmaier e Zia Dete, ovviamente, no, dice che non le piacciono. E il nonno? Le domando. Ci pensa su, mi dice che Heidi non ha un nonno. Lei, cioè mia nipote, lei sì ha un nonno, cioè mio padre, ma Heidi no. E quello con la barba? Insisto. È solo un signore che conosce, dice, e sembra piuttosto sicura.
In effetti la storia del nonno che fa il pastore e vive in uno chalet in Svizzera, con quello che costano gli chalet in Svizzera, non convince. E giù in paese, a Dorfli, nessuno lo sopporta e lo chiamano l’Orso dell’Alpe. Poi nessuno sa come passa le giornate. Ogni tanto si presenta con delle forme di caprino, per venderle, ma non è lui che le lavora, sono Heidi e Peter.
Heidi è orfana, non so se l’avevo detto. Il padre, cioè il presunto figlio dell’Orso dell’Alpe, faceva il carpentiere ed è morto sotto una trave. La madre, invece, è morta di crepacuore appena saputo del marito. Non so quale delle due morti sia più sospetta.
Adesso c’è mia nipote che dice che quello non è il nonno di Heidi ma solo un signore che conosce. E l’altro giorno, camminando per Roma, ho visto una scritta sul muro che diceva: “Il nonno di Heidi è il mostro di Firenze”.
Tutto questo sembra avere una logica. La mattina l’Orso dell’Alpe si svegli all’alba. Trova la colazione pronta: è sempre Heidi che fa da mangiare. Poi esce. Dove va? A pascolare le capre? Nemmeno per sogno, delle capre si occupa Peter. Quindi lui esce e nessuno sa cosa combina fino a sera. Se incontra qualcuno del paese che, mettiamo, gli domanda dove va, lui non deve mica rispondere: è un orso! Arriva a Lucerna e lì, dove nessuno lo conosce, sceglie le sue vittime. Tutto il giorno le segue, cerca di capire che vita fanno, pianifica. Poi la sera torna sui monti, a fare il nonno, ma per finta però.
E dopo, a un certo punto, Heidi deve tornare a Francoforte con la zia Dete e la signora Rottenmaier, che a mia nipote piacciono poco o nulla. Allora le giornate del nonno prendono una piega diversa. Uccide le coppiette di Lucerna, le fa a pezzi, le mette dentro delle grosse sacche su cui ha scritto a pennarello FORMAGGIO, e le porta fino allo chalet. Quando fa buio esce col badile e va a seppellire i cadaveri in quota. Porta con sé il cane Nuvola. Ogni tanto, quando incontra le capre dei paesani, le spaventa col badile. In questo modo, pensa, daranno latte cattivo. Una notte, però, Nuvola si mette ad abbaiere ed il nonno, per farlo smettere, lo spegne con una badilata in testa. Seppellisce anche lui sui monti.
Poi, visto che Heidi resta via un bel po’, ha il tempo di scendere a Firenze dove, come si capisce dalla scritta sul muro, commette 8 duplici omicidi.
[Mauro Orletti]