A Pietrogrado, negli anni della guerra civile, sembra che gli uomini fossero per lo più impotenti e alle donne non venissero più le mestruazioni, a causa delle temperature troppo basse e della carenza di grassi e vitamine nell’alimentazione. Tuttavia gli amori scoppiavano come incendi e rotolavano giù lungo il fianco delle colline, con un bagliore fosforico da fuochi fatui, cioè come corpi che bruciavano a freddo e non scaldavo l’aria, si limitavano a consumarla, e a consumarsi. I poeti si innamoravano delle poetesse, i registi delle attrici e i coreografi delle ballerine. Perché in quegli anni inverosimili erano in piena attività tanto il teatro che il balletto. I poeti e le poetesse erano i più pericolosi, perché i loro innamoramenti fanatici e impossibili erano parte integrante del costume di scena da poeta.
[Giovanni Maccari, Vita di Lidia Sobakevic, Pendragon 2015]