Ma, d’altra parte, loro avevano sgozzato Marat con un temperino, e Marat era incorruttibile, e sgozzarlo non bisognava. E questa era una cosa che uccideva qualsiasi voluttà. Da una parte, mi piacevano, come a Karl Marx, le loro debolezze, cioè che erano obbligate a pisciare accovacciate, questo mi piaceva, questo mi riempiva di, dunque, di cosa mi riempiva? Di voluttà, forse? Ma sì, questo mi riempiva di voluttà. Ma d’altra parte, loro hanno sparato a Lenin con una pistola a tamburo! Questo uccideva di nuovo qualsiasi voluttà. Se volete accovacciarvi, accovacciatevi, ma perché sparare a Lenin con una pistola a tamburo?
[Venedikt Erofeev, Mosca-Petuskì, trad. Paolo Nori, Quodlibet 2014]