Sì, Pescava, non si tvatta di una gvande metvopoli, cevto, ma è piena lo stesso di pvoblemi atvoci, sopvattutto pev i giovani […] In ogni caso, basti pensave alla disoccupazione, alla dvoga, alle bande di zingavi che infestano la pevifevia, alla delinquenza, a tutti quei giovani che ciondolano in piazza Salotto… È una città difficile, mi cveda. Ma il mio Antonio, fovtunatamente, l’ho sempve tenuto lontano da tutto questo. È venuto su fovte e dvitto. Fovse un po’ testavdo, come tutti gli abvuzzesi, ma fondamentalmente sevio…
[Silvia Ballestra, Il disastro degli Antò, Baldini & Castoldi 1997]