primavera non è
tempo per me
mi s’accartocciano gli occhi
mi prudono le radici del naso
mai stato tempo per me
nemmeno quando a maggio
m’aggiravo per le strade
folle di desiderio
straripando qua e là
il bianco abbagliante
delle nuove calzette
poi adesso e allora c’è anche il vento
che trasporta peluzzi di cotone
e sempre quel primo moscone
che entra dalla finestra aperta
più pomposo d’un cardinale.