«Ma cos’hanno i tuoi amici?» chiede lei.
«Niente, cos’hanno, sono fatti a modo loro. Cosa vuoi che ti dica? Dario, per esempio, lui cos’ha? Niente, come faccio a spiegartelo. Lui vorrebbe che l’io, cioè il mio io, abbia la meglio sull’altro da sé, cioè l’altro da me. Che poi forse, in questo caso, saresti tu. Ecco, per farti un esempio, tu saresti Kerenskij e io la rivoluzione bolscevica che rovescia il tuo governo provvisorio».
«Non ho mica capito».
«E Matteo, invece, lui vorrebbe che l’io, cioè sempre il mio io, si sottometta all’altro da sé, cioè l’altro da me. Che poi forse, in questo caso, sarebbe lui. Per farti un altro esempio lui sarebbe il Pcus e io Zinov’ev, che – per essere riammesso nel partito – deve baciare i piedi a Stalin».
[Un uomo in movimento, Discanti, esce a ottobre]