C’è al paese una stradetta
che scivola in discesa
dalla mia casa fino alla chiesa
un fazzoletto di strada
lungo e stretto
con in mezzo Maiore
gran professore del maiale
capuliato a costolette
a salciccia a gelatina
a lardo a sanguinaccio
a ciccioli e a soppressato.
Quante volte sarò andato
su e giù per quella strada
come un piccolo sbandato
alla cerca nella piazza
di Nini o di Vito Ramazza!
Via Martiri Ungheresi della Libertà
da un certo punto in poi venne chiamata
questa minuscola strada
che i martiri li avevo visti un po’ alla società
giovani belli e tutti sbracciati
nelle copertine di Walter Molino
tirare molotov contro i carrarmati
quando però poi chiesi al maestro Togliattino
– dato che bene non capivo –
chi era il buono nella storia e chi il cattivo
il Migliore sornioneggiando mi rispose:
vedi Giovà nella calata di Maiore
sono i maiali in realtà
i veri martiri della libertà!
bella veramente!
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