Troppo emotivo

La mia esaltazione era al culmine e faceva levitare tutto ciò che mi circondava. Ero commosso che i Verdurin avessero mandato a prenderci alla stazione. Lo dissi alla principessa, che parve trovare eccessiva la mia valutazione d’una così semplice cortesia. So che, più tardi, confidò a Cottard di trovarmi smodatamente entusiasta; il dottore le spiegò che ero troppo emotivo, che avrei avuto bisogno di calmanti e di lavorare a maglia.

[Marcel Proust, Sodoma e Gomorra, Mondadori 1986]

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