La verità è merce pericolosa, lo sa chi la vende, chi la compra e chi la nega. E noi qui in Italia ce ne abbiamo a vagonate di venditori e compratori e negatori, sì che ogni giorno ci vengono offerte (in vendita) decine di verità, che ingeriamo senza accorgerci e contemporaneamente neghiamo. La verità dei preti, che si ingoia la domenica con l’ostia e si nega appena usciti dalla chiesa, la verità dei comunisti, che serve a lavarsi la coscienza dicendo “sì, c’hanno pure ragione ma se facciamo come dicono loro ci ritroviamo come in Russia”; la verità di Berlusconi che la nega lui stesso e la comprano in tanti (ma ci crede solo Bonaiuti). Ma nessuna verità ha il fascino della Verità quando la dice il Papa, anzi, quando ce la vuole rifilare il Papa; nessuna verità viene venduta meglio e negata con più forza.
La verità è che a noi in Italia ci piace tanto parlare di ingerenza vaticana ogni volta che quei venditori di verità decidono che quello che fa lo Stato italiano è contrario alla loro verità.
A noi ci piace pensare che la verità, la Chiesa la fabbrichi per abbindolare gli animi e la venda (almeno la regalasse!) in cambio del potere temporale, per comprarsi un po’ di Repubblica italiana in cambio di pezzi di Regno dei Cieli.
Forse perché ci piace pensare che siamo eternamente nel medioevo ed eternamente incaricati di iniziare il Rinascimento, oppure perché è l’unica cosa per cui non ci vergogniamo di difendere lo Stato italiano e sentirci un po’ patriottici, come in un eterno Risorgimento. Forse perché ci abbiamo sto mito oppure perché vogliamo dar la colpa al nemico, ma proprio non ci riusciamo a capacitarci che la maggioranza degli italiani è cattolica per scelta e, contemporaneamente, è la base di consenso della Chiesa e dello Stato. Pretendiamo che la Chiesa taccia sulle questioni che sono, di volta in volta, oggetto delle decisioni dello Stato, e che non si permetta di influenzare… ma influenzare chi?? Lo Stato è una cosa astratta, non si influenza. Al limite si influenzano i cittadini o i loro rappresentanti. Ma cosa c’è di anti democratico in questo???
A noi ci piace tanto di parlare di ingerenza del vaticano. Ci fa sentire laici, liberali, illuministi.
Buttarla sulla religione e la laicità dello Stato sarebbe addirittura più comodo che buttarla in politica (se non fosse la stessa cosa).
Spero che un giorno, coloro che verranno dopo di noi, ci perdoneranno quando racconteremo loro che nel febbraio del 2009, mentre le classi politiche di tutto il mondo tentavano di far fronte alla pressione popolare che chiedeva risposte alla crisi economica, qui in Italia il dibattito era catalizzato da una vicenda che si suole definire “di coscienza”. Mentre tutti parlano di come cambierà il sistema economico mondiale, cercando di interpretare e dirigere il mutamento, mentre si sta per votare in Israele e in Iran, con in ballo opzioni fondamentali per la pace nel pianeta, noi ci permettiamo di convocare d’urgenza il parlamento per approvare un disegno di legge che il nostro governo ha elaborato di sabato e domenica, dopo una mezza crisi istituzionale, sul tema dell’eutanasia. Come l’impero alla fine della decadenza, verrebbe da dire, se avessimo qualcosa che ci facesse assomigliare ad un impero anziché ad una insulsa e presuntuosa provincia.
La verità è che il nostro spregiudicatissimo e incosciente Presidente del Consiglio, forse per aver visto i sondaggi (lo dico per concedergli un alibi), dopo anni di inerzia sul tema decide che è il caso di aprire uno scontro istituzionale con il Presidente della Repubblica, con un pretesto vergognoso perché fondato su una vita umana, e mette in mezzo la riforma della Costituzione, i poteri del Capo, la libertà di non dare la libertà della morte e tutto in una confusione immonda e volontariamente fomentata, per non dover dire al Paese che va a rotoli: “non so che farci”.
Se considerassimo la vicenda in chiave di scontro di religione, faremmo un favore agli speculatori e sarebbe ancora più grave.
La Chiesa ha detto la sua, addirittura ha criticato il Presidente della Repubblica, dicendosi “delusa” dalla sua decisione di rispettare la Costituzione e i trattati internazionali e non sottoscrivere il Decreto legge del Governo. Ehhh!! La Chiesa mette bocca addirittura su una questione di competenza istituzionale!! Anatema!!
Naturalmente il giorno dopo il Segretario di Stato vaticano ha incontrato il Presidente e hanno emanato una nota che va tutto bene e non c’è da preoccuparsi e Napolitano è una brava persona, per carità. Amici come prima.
Ma siamo sinceri, è ingerenza questa? Se consideriamo l’ingerenza come qualsiasi “metter bocca” allora sì, ma perché uno Stato deve sentirsi tanto debole da temere che un ente religioso esterno ad esso giudichi le sue azioni? Perché una democrazia deve essere tanto immatura da avere paura del fatto che i suoi cittadini si lascino orientare dal loro sentimento religioso?
No cari miei, questa è “influenza” sulle coscienze, non ingerenza. L’esercizio di tale “influenza” non solo è un principio costituzionale (libertà di espressione del pensiero) ma è un cardine della democrazia, che non può vivere senza libertà di propaganda politica e religiosa. Che una chiesa pretenda di avere il monopolio dell’etica è normale e semmai è un problema della chiesa, ma se uno stato pretende di non poter subire giudizi etici, allora è uno stato etico.
Se invece consideriamo l’ingerenza come una interferenza sul piano giuridico vero e proprio, di uno Stato (Vaticano) verso un altro, una pretesa di fedeltà alle leggi della Chiesa prioritaria rispetto a quella verso quelle della Repubblica, allora forse il problema potrebbe porsi in termini diversi. Del resto l’Italia stessa è venuta alla luce scomunicata, si è formata in contrapposizione alla Chiesa che aveva ordinato ai cattolici di non esserne cittadini. Quasi non ce ne ricordiamo più… abbiamo paura che oggi non ce la faremmo. Invece ce l’abbiamo sempre fatta, alla fine. E anche con l’aborto. E anche con l’obiezione di coscienza dei medici cattolici. Quella si che è ingerenza. Il medico cattolico deve rispondere alla propria coscienza (cioè alla Chiesa, che quella coscienza forma, o, come ci piace a noi, “manipola”).
Allora mi rivolgo a tutti quelli che preferiscono usare il termine “manipola” riferito alle coscienze e “vende” riferito alla verità: che ne pensate del fatto che il Vaticano abbia “ordinato” ai medici cattolici di non denunciare i clandestini che si rivolgono alle loro cure, contravvenendo all’ultimo decreto (razzista) del Governo? Non male come ingerenza, vero??
Ps. Apprendo che il settimanale Famiglia Cristiana (ed. Paoline) ha assimilato gli ultimi provvedimenti del Governo in materia di immigrazioni alle leggi razziali. Una definizione così dura ricorda quelle date alla legge sull’aborto. In quel caso però la Chiesa non riuscì ad influenzare abbastanza gli italiani. Speriamo che oggi le vada meglio. Ingeriamo anche questo e.. meditiamo.