Amministrazione subacquea

A proposito del grassone, Ottaviano Del Turco, è vero, c’era da aspettarselo che sotto l’albero di fichi non sarebbero cresciute le mele, e non si tratta solo di onestà, ma di scuola politica.
E io ho votato quella giunta, col naso tappato, però l’ho votata.
E anche la solidarietà del “principe dei ladri”, il nostro presidente del consiglio, era abbastanza ovvia, perché le distanze politiche si ristringono quando qualche magistrato lava tutto insieme e si permette di punire uno che è stato eletto dal popolo. Ma il popolo lo sapeva che glielo avrebbe messo in culo? Secondo me si.
Niente di strano dunque neanche nella solidarietà dei democratici, nei quali convergeva anche Del Turco, come tanti altri surfisti delle elezioni provetti cavalieri dell’onda più grande. Però addirittura quella del “compagno” Bertinotti… Che sia l’età avanzata? Forse queste personalità non si rendono conto dell’inettitudine di questa giunta a partire dall’assegnazione degli incarichi di governo, davvero esagerata persino per noi, per l’Abruzzo.
A che serve il voto, e che cos’è questa democrazia? Se poi nelle giunte le alleanze tra persone scelte da altre persone possono realizzare esattamente quello che io esorcizzavo, senza grandi pretese s’intende, allora a che serve votare il meno peggio? A che servono i toni pacati dei democratici? A dire bugie più educatamente?

Ma a parte il povero grassone, io, ancora residente nel comune di Guardiagrele, non posso esimermi dal sottolineare il coinvolgimento di un certo Franco Caramanico, Assessore regionale all’Ambiente mio concittadino ed ex sindaco.
Una persona semplice, “terra-terra”, difficile da immaginare coinvolto in affari di corruzione. Ma che del resto, si sa, non è nemmeno cieco e sordo, anche se si è dimesso poco prima dello scandalo. E anche lui ha avuto il mio voto.
La magistratura chiarirà la sua posizione in tutto questo.
E qui, nel paese da dove egli è partito quasi con un plebiscito di voti, non oso conversare su un argomento tanto delicato, inasprire le ferite dei suoi sostenitori più devoti. Anche perché credo che sia inutile. In un paese dove da anni si vive lo scandalo molto più grave e vissuto dalla popolazione della sempre crescente penuria di acqua, e dove la gente non si vuole rendere conto delle responsabilità di questa situazione assecondando le bugie dell’amministrazione comunale, che ogni volta attribuisce la siccità ad eventi atmosferici. Addirittura in pieno inverno attribuì la mancanza d’acqua al gelo che aveva bloccato le tubature! Ci sarebbe da chiedersi come fanno in Russia ad avere l’acqua corrente, forse ci aggiungono un po’ di vodka?
Pochi giorni fa la mancanza d’acqua, per un giorno intero e senza avvertimento, è stata attribuita al forte vento che c’è stato in quei giorni. Io credevo che le condutture dell’acqua passassero sotto terra e sui tralicci invece quelle elettriche, ma evidentemente mi sbagliavo.
E lo scandalo semmai sta proprio in questo, che abbiamo (e ho anch’io, col mio voto) mandato a fare l’assessore all’ambiente una persona che come sindaco non è riuscito a risolvere un vero e proprio scandalo, considerando che siamo l’unico comune alle pendici del massiccio della Maiella ad avere problemi di acqua potabile. E’ stato sotto la sua politica che Guardiagrele ha vissuto il suo boom edilizio, ancora in corso, e non solo di case popolari, ma anche di edilizia privata di lusso, che significa giardini da irrigare ed eventuali piscinette da riempire.
Come si può non vedere la gravità di certi errori di programmazione? A che serve un piano regolatore dell’edilizia se non si tiene conto delle possibilità che ha la rete idrica di coprire le necessità. Qui non siamo a Barcellona, con milioni di abitanti, qui ce ne sono poco più di 9000 ormai e tendono a diminuire ancora, e non si potrà nemmeno ricorrere al desalinatore.
Eppure, il colmo del paradosso, il piano di recupero del centro storico mostra chiaramente l’intento di trovare una vocazione turistica per la nostra economia. Beh, non dico di installare nuove fabbriche, che ormai è utopia, ma se proprio si vuole diventare un sonnacchioso centro di villeggiatura per anziani almeno si conceda ai ristoranti, agli alberghi, alle caffetterie di fornire servizi al cliente senza dover installare cisterne private. Anche se si concede loro il lusso dei bagni in piscina…
Vorrei ricordare ai miei concittadini che senza l’acqua non si realizza nessuna aggregazione umana, come dimostrano tutti i giochi simulatori di gestione urbana, e come dimostra la nostra stessa storia di un popolo radunatosi intorno ad una sorgente, quella storica di Grele. Così come è arrivata la gente può andarsene, anche se ha la piscina.
Bisogna scavare altri pozzi, costruire altri tratti di acquedotto e rifare quelli desueti, comprare pozzi in altri comuni se necessario, ma non peggiorare il problema aumentando l’edilizia e quindi la richiesta. Certi problemi hanno una priorità, necessariamente.
Oppure si potrebbe adottare una strategia originale per incentivare il turismo, ricreando l’atmosfera ottocentesca dell’antico borgo, dove l’acqua la si andava a prendere in piazza, alla fontanella.

Mario Mastrocecco

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