Mosca, 1800 km

Appunti per la buona riuscita di un’invasione

Una volta, non molto tempo fa, ho ascoltato un’intervista di Bettiza che, durante il TG1 delle venti, cercava di spiegare cos’era accaduto quarant’anni fa a Praga. Bettiza parlava del nuovo corso scelto dal partito comunista cecoslovacco, del suo incredibile piano di riforme, del coraggio del segretario Alexander Dubcek. Il giornalista del TG1 gli chiedeva invece dei carri armati russi, dei morti, della normalizzazione che seguì all’invasione. Pareva che di Dubcek non gliene fregasse nulla.

Una leggenda popolare russa racconta di due fratelli che, dopo aver lavorato come contadini, dopo aver molto faticato e bagnato la terra con le lacrime, decisero di abbandonare il proprio paese e di viaggiare alla ricerca della verità. Tutti coloro i quali promettevano di rivelare loro la verità pretendevano anche che lavorassero la terra per un anno. I fratelli lavoravano la terra per un anno, la bagnavano con le lacrime, ma poi alla fine la verità era sempre la stessa: che a loro toccava lavorare la terra e bagnarla con le lacrime. Allora uno dei fratelli, stufo di cercare la verità, se ne tornò al paese di origine. L’altro, invece, andò a lavorare in una fabbrica. Qui i suoi compagni gli dissero che esisteva un uomo che possedeva la verità e lo accompagnarono da lui. L’uomo che possedeva la verità disse: la verità è nella mano di ogni operaio ed il lavoro in fabbrica lo aiuterà a condividerla con i compagni. L’uomo che possedeva la verità era il compagno Lenin.

Un’altra volta, non molto tempo fa, leggendo un compitino per l’estate pubblicato sul Corriere o su Repubblica (non ricordo esattamente quale dei due ma direi che non fa molta differenza), mi è sembrato che l’autore del pezzo avesse confuso il segretario di un partito comunista per un liberale cattolico. Allora sono andato a consultare la mia enciclopedia Utet ed è venuto fuori che infatti Dubcek era comunista.

Una leggenda popolare cecoslovacca dice che Dubcek nacque in Russia. Potrebbe anche non essere vero. Allora sono andato a consultare la mia enciclopedia Utet ed è venuto fuori che infatti Dubcek nacque a Uhrovec in Slovacchia. Però passò un terzo dei suoi 46 anni in Russia dove il padre si trasferì per contribuire all’edificazione delle prime cooperative. Ecco perché, prima dell’elezione a segretario del partito comunista cecoslovacco, in molti dicevano che Dubcek avevano uno spiccato atteggiamento filo-sovietico.

I politici della “vecchia guardia”, realmente dotati di uno spiccato atteggiamento filosovietico, erano molto cauti e dicevano che Dubcek lo aveva in potenza, lo spiccato atteggiamento. Ma bisognava migliorare. Lasciarono che venisse eletto segretario del partito comunista cecoslovacco (in sostituzione di Novotny) nella speranza che le potenzialità filosovietiche di Dubcek si trasformassero in uno spiccato atteggiamento.

Il programma d’azione del nuovo partito comunista cecoslovacco era composto di 24mila parole. 37 erano combinate secondo questo ordine: Ogni cittadino deve sapere con certezza che le sue convinzioni e le sue opinioni pubbliche, la sua fede e le sue attività personali, non possono essere oggetto di attenzione da parte degli organi di sicurezza dello stato. Altre 12 parole dicevano: Norme legali devono garantire in modo più preciso la libertà di parola. Ce n’erano 20 che affermano: La libertà di spostamento, inclusi in essa i viaggi all’estero dei nostri concittadini, deve essere strettamente garantita dalla legge. Ne bastavano 25 per stabilire che: L’autonomia della cultura e delle arti deve esprimersi mediante la presa di decisioni autonome da parte dei lavoratori interessati nel loro campo di attività.

Offlaga Disco Pax è un gruppo di Reggio Emilia che secondo alcuni deve moltissimo ai CCCP di Giovanni Lindo Ferretti. Anche gli Offlaga Disco Pax pubblicano album con strani titoli, ad esempio Socialismo tascabile e suonano pezzi con testi bizzarri, ad esempio Praga… Praga è una città dove non sopravvive niente di quaranta anni di guerra fredda: nessuna falce e martello, statua, monumento ricorda ciò che era fino a quindici anni fa. Una rimozione sfrontata. (…)Dubcek direbbe che poteva andare diversamente e almeno lui ha fatto in tempo a vedere la differenza a volta astratta tra un regime imposto con i carri armati ed uno imposto più sottilmente col dollaro, il marco e l’euro.

Quando tutti ti dicono di stare tranquillo, che non c’è ragione di preoccuparsi, che la situazione è sotto controllo, allora vuol dire che sta andando tutto in merda.

In aprile Dubcek battezzò il programma d’azione del partito. Cernik, capo del governo, lo sottoscrisse immediatamente. In maggio Dubcek e Cernik vennero convocati d’urgenza a Mosca.

A seguito della “svolta comunista” cilena Henry Kissinger dichiarò che gli Stati Uniti non potevano permettersi di stare ad osservare passivamente un popolo che, votando un governo comunista, sceglieva liberamente la propria rovina. E, per dimostrare che aveva ragione, gli Stati Uniti portarono la rovina in Cile.

Siccome le premesse c’erano tutte ma invece di migliorare si peggiorava a vista d’occhio, i sovietici organizzarono più di un’esercitazione militare in territorio cecoslovacco coinvolgendo reparti dell’esercito polacco e dell’esercito ungherese, entrambi con spiccato atteggiamento filosovietico. I pessimisti dissero che stava andando tutto in merda e che l’esercitazione erano solo una scusa. Gli ottimisti dissero che l’esclusione della Germania Est era un segnale incoraggiante visto che erano stati i dirigenti del partito comunista tedesco a mettere in giro la voce della sconfitta dei comunisti cecoslovacchi ad opera del movimento controrivoluzionario, dell’ingresso nel paese di agenti imperialisti, del tentativo di indebolire il patto di Varsavia. Dissero anche che non c’era ragione di preoccuparsi, che la situazione era sotto controllo.

Prima che Giovanni Lindo Ferretti fondasse i PGR faceva parte di un gruppo che si chiamava Consorzio Suonatori Indipendenti che prima di chiamarsi così si chiamava CCCP. Questo gruppo aveva pubblicato degli album con strani titoli, ad esempio Fedeli alla linea. Affinità e divergenze fra il compagno Togliatti e noi. Questo gruppo faceva canzoni con testi bizzarri ad esempio Voglio rifugiarmi sotto il patto di Varsavia, voglio un piano quinquennale, la stabilità.

L’Italia è fatta così, sembra che scherza.

I membri del patto di Varsavia si lasciarono convincere dai compagni tedeschi e dissero che la svolta reazionaria di Dubcek esponeva i territori dell’alleanza ad infiltrazioni da parte dei nemici del socialismo. Questa circostanza li autorizzava ad intervenire, anzi no, li obbligava ad intervenire perché un paese socialista non poteva permettersi di stare ad osservare un popolo che, tradendo il socialismo, sceglieva liberamente la propria rovina. E lo dimostrarono.

Le manovre militari in territorio cecoslovacco iniziarono a fine giugno. Eserciti coinvolti: sovietico, cecoslovacco, polacco, ungherese… tedesco. Tedesco? State tranquilli, non c’è ragione di preoccuparsi, la situazione è sotto controllo.

C’era una differenza fondamentale fra il vecchio capo del partito Novotny ed il nuovo segretario Dubcek. Il primo aveva uno spiccato atteggiamento filosovietico. E lo dimostrò sempre, senza dubbi o esitazioni. Il secondo ce l’aveva in potenza ma ogni volta che Mosca chiedeva di metterlo in pratica lui se la cavava dicendo Adesso vediamo, ci devo pensare. Il guaio è che Dubcek pensava troppo. Mosca giocava a risiko sul territorio cecoslovacco e Dubcek… che in potenza… però poi in pratica andava in televisione e dichiarava Noi dobbiamo realizzare gli obiettivi indicati nel programma d’azione. Prendere la strada opposta significherebbe indurre il popolo a staccarsi dal partito. E noi screditeremmo il socialismo nel nostro paese.

I contingenti militari che in giugno avrebbero dovuto abbandonare il paese a fine luglio erano ancora lì a fare misteriose manovre, avanti e dietro, a destra e a sinistra. Russia attacca Cecoslovacchia con tre carri armati. Sei sei e sei. State tranquilli, disse il governo cecoslovacco, è tutto sotto controllo. Poi lanciò i dadi: uno uno e uno.

La “villa degli italiani”, a Praga, era un piccolo edificio a due piani in stile “jugendstil”. Dentro c’era la sede della prima radio libera italiana. L’ipotesi che il PCI potesse gestire, negli anni ’50, una propria radio era fuori discussione. Allora, con l’aiuto del Partito Comunista Cecoslovacco, gli italiani s’inventarono la prima radio libera del nostro paese, Oggi in Italia, che trasmetteva in onde medie da oltrecortina.

Alle 23.30 del 20 agosto 1968 le truppe del Patto di Varsavia passarono il confine cecoslovacco per rispondere alla richiesta di aiuto di fantomatici comunisti. Alle 23.31 del 20 agosto 1968 la popolazione iniziò la sua incredibile resistenza non violenta. Gli scioperi e le manifestazioni si moltiplicarono. Vennero stampate clandestinamente centinaia di migliaia di copie di giornali che proclamavano la loro fedeltà a Dubcek, Cernik e Svoboda. Radio Praga, occupata militarmente, continuò a trasmettere clandestinamente. Al passaggio notturno di truppe sovietiche le strade venivano oscurate completamente. Gli abitanti spegnevano perfino le luci delle case. Tutti i cartelli stradali vennero rimossi o spostati, sparì qualunque punto di riferimento. Per i Russi la Cecoslovacchia divenne un immenso labirinto. L’unica indicazione correttamente posizionata diceva Mosca, 1800 km.

Secondo Paolo, un mio amico di Parma, nel 1957 l’Italia entrò con i carri armati a San Marino, che allora era governata da una coalizione social-comunista. Quando si ritirò San Marino era guidata da un’alleanza fra democristiani e socialdemocratici.

L’Italia è fatta così, sembra che scherza.

Un mio amico di Modena di nome Gianfranco, sentendo parlare Paolo, si è ricordato di un guerra civile in Svizzera. Anche in Svizzera, nel 1843, c’è stata una guerra civile. Ha fatto un morto, la guerra civile svizzera.

Se invadi un stato ed occupi militarmente i suoi centri nevralgici vuol dire che hai qualcosa in mente: un nuovo governo, una nuova direzione politica, un controllo capillare sul territorio e sulle persone che vi abitano. Se poi invadi uno stato e non hai un governo provvisorio da insediare, quello che c’era continua a guidare il paese, se il partito riesce a convocare un congresso straordinario clandestino e a questo congresso partecipano quasi mille delegati, se quasi mille persone, sfuggendo al tuo controllo, riescono a riunirsi segretamente in un unico luogo e ad eleggere segretario una persona che in potenza… ma che poi in pratica… e che tu detesti, vuol dire che non è un problema di ortodossia, è una questione diversa. Ma stai tranquillo, è tutto sotto controllo.

Nel 1969 arrivò la normalizzazione e Dubcek venne silurato. Anche Cernik. Anche Svoboda. Tutti. La normalizzazione… se parli di normalizzazione e intanto Ian Palach brucia, ed è solo il primo, se parli di normalizzazione ed intanto Oggi in Italia continua a trasmettere clandestinamente programmi in ceco e slovacco e ti chiama invasore fascista, ed è l’ultima rimasta, stai tranquillo, è sempre tutto sotto controllo. Del resto si sa, l’Italia è fatta così, sembra che scherza… poi un giorno gli girano i coglioni e sbram! t’invade San Marino.

[Mauro Orletti]

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