Zì Nocchio

MOLISE

SOPRANNOMI

A un certo punto della sua vita, zì Roberto, il fratello di mio padre, ebbe la svolta mistica. Ci parlava continuamente di Dio e di religione e certe volte citava alcuni passi del Vangelo, anche se solitamente non ricordava quale dei Vangeli stava citando. La domenica, se veniva a pranzo, arrivava sempre in ritardo perché si tratteneva in chiesa per un supplemento di preghiera, che recitava in ginocchio nei primissimi banchi a ridosso dell’altare. In famiglia cominciammo a chiamarlo Zì Nocchio.

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