Frammento

Vagavo sul ponte, per un’ora, stanotte
sotto un cielo nuvoloso e senza luna; e sbirciavo
nelle finestre, guardavo i miei amici a tavola,
o giocando a carte, o in piedi sull’uscio,
o venendo fuori nell’oscurità. Ancora
nessuno poteva vedermi.

…Avrei pensato a loro
– svagati, a una settimana dalla battaglia – con pena,
fieri nella loro forza e nel peso e fermezza
e compatta bellezza dei corpi, con pena che
questa lieta macchina di splendore sarebbe stata presto [spezzata,
dimenticata, smontata, fatta a pezzi…

…Ma come sempre
potevo solo vederli passare, davanti alla luce della lampada,
come ombre colorate, più sottili di una membrana di [vetro,
deboli bolle, più tenui della tenue luce delle onde
che scoppiarono in fosforo nella notte,
cose caduche e strani fantasmi – prossimi a morire
per altri fantasmi – questo, o quello, o io.

[Rupert Brooke, Fragment, in “The Complete Poems”, Sidgwick & Jackson 1945]

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