Saverio Pantalone c’aveva un negozio di lavanderia che aveva dovuto chiudere per via del fatto che gli era venuto l’Alzheimer, e fra le tante cose che aveva cominciato a non ricordarsi più diceva sempre che non si ricordava come era morto. Allora un giorno ha detto alla badante che andava al bagno, poi dal bagno però è uscito dalla finestra, per starsene un po’ da solo, siccome con la badante polacca fra i piedi non riusciva mai a pensare ad altro oltre al fatto di avere una badante albanese fra i piedi. E s’è messo a camminare per ricordare quella faccenda della sua morte, e camminando s’è andato a ficcare dentro un bosco, prima di pini e poi di faggi, che man mano che andava avanti si facevano sempre più grandi, come nei documentari naturalistici. Ogni tanto si fermava, raccoglieva dei rametti e ci faceva un mucchietto. Saverio dopo un po’ che camminava ha trovato un albero sradicato dal vento, e siccome s’era quasi fatto buio s’è messo seduto al riparo sotto le radici che facevano una specie di volta. Con tutto lo sforzo di concentrazione che ci metteva gli sembrava quasi di ricordare il modo in cui era crepato, ma poi all’ultimo non se lo ricordava e faceva allora un mucchietto di rametti, tanto per distrarsi. Alla fine pensava di esser stato lì a tentare di ricordare giusto qualche ora e invece c’è rimasto 4 giorni, e gli sono tornate in mente parecchie cose, tipo per esempio si ricordava benissimo il motivo per il quale era scappato, il bagno, la badante, ecc., ma non quello di com’è che aveva fatto a morire, e allora faceva un altro mucchietto. Poi al quinto giorno s’è ricordato che era morto di stenti. L’hanno trovato seguendo i mucchietti che si è lasciato dietro, erano più di mille.
[Francesco Marsibilio]