I luminari dell’istituto che stavano creando da zero le basi della Medicina spaziale diedero comunicazione che “i voli vengono sopportati dai cagnolini con qualche alterazione delle loro condizioni fisiologiche”.
Korolev, leggendo tale conclusione nel rapporto segreto che aveva appena ricevuto, la prese malissimo e fece una scenata quasi isterica a tutto il personale medico-scientifico: “Che diavolo vuol dire qualche alterazione?! Ditemelo! Di che tipo! Quanto grave! Per l’un per cento? Per il cinquanta per cento? O i canni vanno proprio fuori di testa, e invece di abbaiare si mettono a miagolare?!”
In tutto, nei voli spaziali precedenti quello di Gagarin, furono mandati nelle navicelle quarantotto cani. Venti di loro morirono.
[Lev Danilkin, Gagarin, Castelvecchi 2013]