Si tiene al proprio naso come alla pupilla dei propri occhi. E ciò per una ragione che senza dubbio non è di ordine psicologico: nella testa, il cui volume alla nascita è quasi uguale a quella del corpo, il naso è quell’elemento che, per lungo tempo contenuto, inizia a crescere e a modellarsi a partire dalla pubertà, per prendere la sua forma definitiva solo nell’età adulta – come succede per gli organi genitali. Il naso è quindi il corrispettivo necessario, nell’immaginario del viso, di ciò che era stato quindici anni prima il meccanismo della Punta all’occhio.
[Jean Clair, Il naso di Giacometti, Donzelli Editore 2007]
