Un liberale inglese accetto’ di fare alla rivoluzione russa un prestito, se ricordo bene, di tremila sterline. Ma pretese che la cambiale della rivoluzione fosse firmata da tutti i delegati del congresso. Cosi’ l’inglese ebbe un documento in cui figuravano alcune centinaia di firme scritte con i caratteri di tutti i popoli della Russia. Dovette aspettare a lungo prima di ricuperare i suoi soldi. Durante il periodo di reazione e durante la guerra il partito non poteva certo versare somme simili. Soltanto il governo dei Soviet pote’ onorare la cambiale firmata dal congresso di Londra. La rivoluzione mantiene sempre i suoi impegni, anche se, di solito, in ritardo.
[Lev Trotskij, La mia vita, Mondadori 1976]
