una Quantità di filosofia stoica

Per di più egli fu onorato della distinzione di essere considerato un capo fra gli insorti e ricevette dalle labbra del magistrato l’assicurazione supplementare che era in una posizione di imminente pericolo e avrebbe fatto bene a prepararsi al peggio.

Dire che la modestia del signor Dennis non fosse in qualche modo scossa da questi onori o che egli fosse preparato a un’accoglienza così lusinghiera, sarebbe attribuirgli una maggiore quantità di filosofia stoica di quanta egli avesse mai posseduta. Invero lo stoicismo di questo signore era di quella specie, non insolita, che rende un uomo capace di sopportare con esemplare fortezza le afflizioni degli amici ma lo rende, per contrappeso, piuttosto egoista e sensibile rispetto a qualunque cosa gli accada. Perciò non è un denigrare il grande funzionario in questione, affermare senza sotterfugi o simulazioni, che egli in un primo momento fu molto allarmato e tradì la sua paura, finché le sue facoltà razionali vennero a sollevarlo e gli presentarono una prospettiva più rosea.

A misura che il signor Dennis esercitava queste facoltà intellettuali di cui era dotato, passando in rassegna le sue migliori possibilità di cavarsela bene e con poco danno personale, gli si sollevò il morale e crebbe la sua fiducia.

[Charles Dickens, Barnaby Rudge, traduzione di Fernanda Pivano, Garzanti 2022]

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