Una idea è una idea e nessuno la rompe. A morte il fascismo e viva la libertà dei popoli. Un saluto a Natale Tomba e a sua moglie Gigia e ai padroni.
Se il destino e sfortuna mi rapì, vi chiedo perdono a tutti, papà mamma e fratelli. Girare attorno di qua e di là per la prigione e a dirsi che siamo condannati a morte, ma ormai è così e viva la libertà dei popoli.
E’ così l’ultimo saluto che vi faccio.
Bacioni ai nonni che preghino per me tanto e vi bacio tutti.
Vostro
Luigi
[Luigio Ciol, 19 anni, partigiano con il grado caposquadra nella brigata “Iberati” – catturato il 22 gennaio 1945, tradotto nelle carceri di Udine e torturato – fucilato il 9 aprile 1945 a Udine con altri ventotto partigiani]

