Dai Quaderni Diari di Pieve Santo Stefano.
1980-90
Ero con le scatole di traverso sul piedistallo
mentre la mia ombra pagava conti su conti e ricevute
nella mente le bretelle tinnivano come di vetro
Antineo favorito d’Adriano accanto a me mi parlava
dell’Egitto, dell’oasi di Fayyum, della sua infanzia,
delle sue rivalse, dei suoi progetti, delle sue paure,
monotonamente ossessivo come le campane di pasqua.
Una giornata brilla girava a tondo l’arena
quattro fichidindia spelati aspettavano nel piatto
tra posate d’argento e tovaglioli ripiegati.
Malato come sempre sul divano sonnecchiavo
un sonno agitato. Fu allora che decisi
d’ammazzare Monsignor Ragno a randellate
poco distante dalla chiesetta delle rondini tarlate
proprio dove la strada comincia a inerpicarsi per il tetro
Appennino, tra Porretta e San Marcello Pistoiese.
